Questione differenze fra corso A e corso B ad analisi

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InformateciBot
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Iscritto il: 30/09/2018, 16:33

Buonasera ragazzi.
con scandaloso ritardo posto un piccolo resoconto di un incontro che ho avuto con il professor Pappalardo, il presidente del nostro corso di laurea, riguardo al problema in oggetto.

Riassunto delle puntate precedenti:
dall'anno scorso è cambiato il professore del corso A e quello nuovo (Grisanti) ha introdotto una modalità d'esame che prevede un pre-test a crocette. Chi non supera il pre-test non può fare neanche lo scritto vero e proprio, inoltre i compitini esonerano solo dal test e non da tutto lo scritto. Questa nuova modalità d'esame sta dando non pochi problemi ad i nostri studenti, perciò ho chiesto un incontro al presidente per chiedere i dati precisi su quanti studenti hanno superato l'esame, perché credevo che sarebbero stati indicativi del problema.
Non sto a ripetermi sulla fondamentalità dell'uguaglianza fra corso A e corso B, non è pensabile che chi ha la matricola pari abbia diversi programmi, testi o modalità d'esame da chi è andato a immatricolarsi due minuti dopo e ce l'ha dispari.

L'incontro
Sebbene Pappalardo non aveva i dati ufficiali, mi ha confermato la presenza del problema. Lui è dell'opinione che bisogna aspettare settembre per avere un quadro completo della situazione.
Ho ribattuto che sarà senz'altro utile una valutazione complessiva dopo le tre sessioni d'esame, ma che intanto mi premeva risolvere il problema nel contingente: essendo un corso del primo semestre non va bene se dopo gli appelli di gennaio/febbraio hanno superato l'esame solo in 20.
Inoltre è saltato fuori che Grisanti spesso chiede con insistenza agli studenti di non accettare il voto che hanno preso e di tornare in uno dei prossimi appelli per migliorare. Questa pratica, a quanto ho sentito dire, è molto usata ad ingegneria, dove gli studenti ci mettono tantissimi appelli per fare gli esami, anche se non ce ne sarebbe motivo.

Ovviamente ognuno è libero di accettare il voto che vuole (o che si merita), magari alcune persone preferiscono metterci di più ma conseguire la laurea con migliori valutazioni e altri invece vogliono "levarsi dai piedi" di fretta anche con voti bassi. Rimane il fatto che non va bene da parte del professore fare pressione psicologica sugli studenti, soprattutto del primo anno, né tanto meno non mettere un voto sufficiente a chi se lo meriterebbe solo perché si pensa che potrebbero fare meglio.
Nell'attesa dei risultati dei questionari di autovalutazione (ricordo a tutti di compilarli perché ne terremo di conto), vorrei sapere dagli studenti del primo anno che impatto hanno avuto con la questione del "congelamento" e se avete altri suggerimenti per arginare o risolvere il problema, a parte quello drastico di imporre una modalità d'esame diversa al professor Grisanri.
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