Il 18 politico

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InformateciBot
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Iscritto il: 30/09/2018, 16:33

Vedevo questo servizio, in cui Le iene intervistano un professore del DAMS di Roma Tre che dà il 18 politico a un esame di musica contemporanea a chiunque lo chieda.
Premettiamo una cosa: solo un cretino sesquipedale non passerebbe un esame di musica contemporanea del DAMS studiando. Quindi stiamo parlando di gente che evidentemente si trova in un'università per sbaglio, o perché troppo incapace, o perché troppo svogliata.
Fatta questa ovvia premessa, ecco la linea di pensiero del prof. Guanti (che tra l'altro sembra aver preso in prestito la voce dal Divino Otelma):

Prof. Guanti:
Il vero lavativo deve cuocere nel suo brodo. Pensa la vita a dar tante sberle: perché mi ci devo mettere anch'io? Quindi è facile far della beneficenza che non costa nulla senza far la parte del destino infame. [...] Sangue dalle rape comunque non lo si cava. Con i colleghi che fanno ritornar tre, quattro, cinque, sei volte la stessa persona, che poi alla fine prende 18 lo stesso, io ho accelerato i tempi di smaltimento. [...] È inutile tenere a scaldare i banchi chi comunque non c'ha voglia.
Lo incalza l'intervistatore:

Giarrusso:
Se non c'ha voglia, forse è meglio che non faccia l'università.
Prof. Guanti:
Esatto, ma questo è un problema dei ragazzi, che son maggiorenni e vaccinati, e delle loro famiglie.
Giarrusso:
Se tutti facessero come lei, l'Italia sarebbe piena di analfabbeti [sic] col diploma di laurea in tasca.
Mi sembra doveroso fare due commenti, perché il comunista Giarrusso sembra essere rimasto un po' indietro coi tempi, ovvero a 50 anni fa, prima che i suoi omologhi sessantottini contribuissero a distruggere il sistema scolastico universitario, introducendo (proprio loro!) il malcostume generalizzato del 18 politico.

1) L'Italia È
piena di analfabeti con la laurea (per non parlare degli "analfabbeti" che fanno anche i giornalisti dal raddoppiamento fonosintattico allegro). E il motivo di questo stato di cose è che quasi tutti i professori fanno esattamente come ha detto Guanti, dando alla fine un 18 anche a chi continua a fallire gli esami appello dopo appello perché non ha voglia di aprire un libro. Solo che gli altri professori lo fanno e basta, senza dirlo candidamente, e per questo motivo non suscitano la riprovazione del Giarrusso di turno.

2) Se tutti facessero come Guanti, ovvero se (quasi) tutti ammettessero di fare come in effetti fanno, forse allora se ne accorgerebbero anche i Giarrusso, e la cosa creerebbe uno scandalo generale: magari, invece di prendersela tutti col solito capro espiatorio, reo di essere più sincero degli altri, la reazione sarebbe più sistematica, coinvolgendo anche i piani più alti delle istituzioni, con qualche speranza di por freno al perennare impunito di questa situazione.

A voi la parola, se ve n'è rimasta qualcuna dopo aver visto questo servizio.
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